La reggia di Caserta, gioiello dei Borboni e Caserta Vecchia, borgo fatato

Caserta deve la sua fama alla reggia. Il fascino di questa Versailles del Napoletano, costruita da Carlo III alla metà del Settecento, proviene dall’architettura del Vanvitelli, dal fastoso scalone, dal teatro di corte, dai grandi appartamenti, dal gioco di prospettive di archi e marmi.

(Guido Piovene)

Re Carlo III di Borbone voleva realizzare una reggia che competesse con quella di Versailles, e allora Luigi Vanvitelli, architetto d’eccellenza, pensò ad un progetto grandioso: una superficie di oltre 44.000 mq, 1.200 stanze servite da 34 scale, con 1.742 finestre.

La prima pietra fu messa in opera il 20 Gennaio del 1752, giorno del compleanno del re. Ma egli non la vedrà terminata: i lavori infatti si protrarranno per 100 anni circa.

Il risultato fu spettacolare: un tripudio di colori e luccichii: quadri, affreschi, stucchi, marmi, i più vari ed i più costosi: Lumachella di Trapani, Marmo grigio di Mondragone, Bianco di Carrara, Travertino di Bellona, Rosso di Vitulano, Giallo di Sicilia, Breccia rossa, e l’elenco potrebbe continuare.

L’arredamento non poteva che essere dei più raffinati: si spazia dal gusto del tardo rococò, a quello classicheggiante, fino a comprendere lo stile impero. E non mancano le sete perché, nella vicina San Leucio, re Ferdinando IV aveva realizzato un setificio. Enormi lampadari pendono dagli alti soffitti: sono in bronzo, cristallo, in vetro di Murano; e poi suppellettili in porcellana napoletana, di Sassonia e di Sèvres, e si immaginino gli ori e gli argenti

La Reggia non poteva non avere un giardino che ne esaltasse maggiormente la sua grandezza: appena dentro, ci si accorge della sua vastità: 120 ettari e un viale lungo 3 chilometri, fiancheggiato da una cortina di fitti alberi; un alternarsi di aiuole simmetriche e regolari con enormi vasche e fontane abbellite da magnifici gruppi scultorei che raccontano di miti e divinità.

In fondo, lo sguardo si perde nella scenografica cascata alimentata dall’ Acquedotto Carolino, realizzato dallo stesso Vanvitelli che, dopo un percorso di circa 41 Km, giunge qui, perforando monti e attraversando valli con viadotti, il più imponente dei quali è il Ponte della Valle, lungo 529 mt e alto 56 mt: un’opera di alta ingegneria.

E poi il romantico giardino all’inglese, piccolo ma delizioso. Desiderio della regina Maria Carolina d’Austria, è caratterizzato dalla presenza di laghetti e di rovine di gusto classico immerse tra fiori e piante provenienti da ogni parte del mondo.

Magnificenza, monumentalità, lusso e sontuosità.

A circa 10 Km dalla Reggia sorge Casertavecchia, antica sede vescovile. Costruita su un colle, in una bella posizione panoramica, è un borgo molto signorile. Il suo castello e la sua cattedrale, tra i più nobili esempi di architettura romanica, ne fanno un luogo pittoresco, che conserva ancora intatto il fascino d’altri tempi.

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