Paestum, la gemma archeologica del Cilento

“…Solo se ci si muove intorno e si entra in essi, si riesce a creare un rapporto con essi, come l’architetto si era proposto, anzi lo aveva intenzionalmente realizzato….”

(Goethe, Viaggio in Italia, 1787).

Situata nella Megale Hellaès dei Greci che i romani chiamarono Magna Grecia, Paestum è senz’altro tra i siti archeologici più sorprendenti che si possono visitare in Campania.

Fondata alla fine del VII sec. a.C. dai coloni greci provenienti da Sibari, Poseidonia, nome greco della colonia, trae il suo nome da Poseidone, il Dio del Mare, ma fu posta sotto la tutela della Dea Hera, divinità per eccellenza del mondo femminile. A lei infatti i coloni dedicarono anche un santuario presso la foce del fiume Sele. In seguito divenne lucana ed infine romana con il nome di Paestum.

I suoi tre imponenti templi in stile dorico sono tra i più conservati al mondo: la cosiddetta Basilica, edificata tra il560 ed il 520 a.C., in onore della Dea Hera; il cosiddetto Tempio di Cerere, in realtà un Athenaion, edificato intorno al 500 a.C., ed infine quello che chiamiamo Tempio di Nettuno, sorto intorno al 450 a.C., dedicato forse al Dio Zeus o al Dio Apollo, come ritiene la maggior parte degli archeologi. Questo, insieme all’Hephaisteion di Atene e al Tempio della Concordia di Agrigento, sono i meglio conservati del mondo greco.

Non mancano poi evidenze dell’età romana quali il foro, l’anfiteatro e la piscina.

La passeggiata nel sito archeologico, tra le antichità greche e quelle romane, immerse in uno splendido paesaggio, offre continue emozioni e momenti di riflessione sulle notevoli capacità costruttive degli architetti dell’epoca che ben si sposano con il principio di “bellezza” così caro ai greci.

Una conoscenza più approfondita del sito prevede anche la visita al Museo Archeologico Nazionale, dove vi sono esposte ricche e preziose testimonianze di un felice passato. Tra i reperti più importanti ricordiamo i vasi di bronzo rinvenuti nel Sacello Ipogeo; gli affreschi delle lastre delle numerose tombe di età lucana ed i corredi funebri; le metope dell’Heraion alla foce del fiume Sele; e soprattutto la celeberrima Tomba del Tuffatore, unico esempio di pittura parietale greca con soggetto umano degli inizi del V secolo a.C..

DURATA DELLA VISITA GUIDATA CIRCA DUE ORE .TOUR ABBINABILE IN GIORNATA CON ALTRI.

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