Pasqua in tavola: le origini pagane e cristiane ed i simboli delle sue delizie

Casatiello e tortano

Due bombe caloriche, tanto è vero che si dice di qualcuno “ sei un casatiello” proprio per sottolineare la sua pesantezza.

Si tratta di due torte salate dagli ingredienti semplici ma in quantità: farina, lievito, acqua, sale, pepe, strutto (sugna), uova, salame, formaggio, ciccioli di maiale e pecorino romano. Il formaggio è fondamentale ed infatti il termine casatiello deriva da caso, cioè formaggio in napoletano, caseus in latino. Mentre il tortano ha le uova sode tagliate a spicchi nell’impasto, il casatiello le ha crude, incastonate sopra e fermate da due strisce di pasta disposte a croce e cotte nel forno insieme al resto.

Entrambi sono la somma di diversi simboli radicati dapprima nella tradizione pagana, le feste di primavera in onore della dea Demetra- Cerere a cui erano offerte delle focacce farcite, e poi in quella cristiana, la Pasqua.

La farina, nella tradizione pagana è simbolo di ricchezza della terra mentre, in quella cristiana, si ricollega al pane, simbolo del corpo di Gesù spezzato per noi e della Sua parola.

L’uovo, in entrambe le tradizioni è simbolo di rinascita, della natura in quella pagana e dell’umanità e quindi di Gesù in quella cristiana. Il pecorino richiama l’agnello, dove nella tradizione cristiana l’agnello di Dio è Gesù, mentre in quella pagana l’agnello veniva sacrificato per propiziarsi la benevolenza della divinità. I ciccioli di maiale e lo strutto ricordano la ricchezza della natura.

La forma di ciambella del casatiello ricorda la corona di spine di Gesù, con le strisce che bloccano le uova che ricordano la crocifissione e dunque la sua passione, ma al contempo le uova ricordano la sua resurrezione.